Buona educazione vuole che l’ospite -soprattutto se non è stato invitato- chieda permesso e magari non si presenti a mani vuote… Andare in un altro Paese significa andare a “casa d’altri”, l’aver pagato non è un buon motivo o un alibi per trascendere la buona educazione e qualche volta, purtroppo, c’è chi se lo dimentica. Il segreto per viaggiare responsabilmente è proprio quello di sentirsi ospiti.
Senza la speranza di poter entrare in reale contatto con la gente del luogo, poter sbirciare nella loro quotidianità e, per un attimo, entrarne a far parte… il viaggio perde la propria ragion d’essere.
Per questo motivo, il Turismo Responsabile ha come obiettivo la reale conoscenza e incontro della comunità ospitante, che è al centro dell’esperienza di viaggio e la reale protagonista. Di contro, evita la folclorizzazione e la banalizzazione della cultura locale, cercando di non inserire nei propri programmi spettacoli, danze, riti proposte al di fuori del loro tradizionale contesto, in date prive di senso e senza nessuna spiegazione dei loro significati culturali o religiosi.
Il Turismo Responsabile si ispira a principi di equità economica, tolleranza, rispetto, conoscenza e incontro. E’ importante essere consapevoli che un viaggio di questo tipo ha delle valenze ulteriori al mero “fare turismo”. Innanzitutto vuole essere un modo per rilanciare realmente le economie locali dei paesi di destinazione, sviluppando un settore importante come quello turistico, trasmettendo professionalità alle associazioni con cui si collabora e lasciando la maggior parte dei profitti alle popolazioni locali, a differenza di un turismo di massa che esporta la quasi totalità della spesa turistica.
In secondo luogo pone l’incontro con le popolazioni locali come momento centrale dell’esperienza turistica rendendo il viaggio un’imperdibile occasione di confronto tra diverse culture, di conoscenza di un altro popolo, delle sue tradizioni, dei suoi usi e costumi, in un’ottica di scambio culturale.
Infine vuole essere una possibilità di capire realmente una cultura diversa dalla propria, entrando in contatto diretto con la realtà sociale di un paese, le sue difficoltà, i suoi drammi e le speranze di cambiamento.
Il valore di questa forma di turismo è dato dal fatto che le comunità visitate sono protagoniste della gestione del viaggio o di parte di esso, nonché dirette beneficiarie dei risultati economici derivanti da tale attività. Esse sono dunque nostri partner paritari sia nella gestione che nei risultati. Tutto questo naturalmente senza trascurare il lato più propriamente turistico dell’esperienza.